Partire da
casa per recarsi a lavorare tenendo in considerazione la possibilità che ci
possa essere un contrattempo, comporta spesso che al lavoro si arrivi prima del
tempo.
Arrivare prima
del tempo al lavoro comporta spesso che per un po’ di tempo si ciondoli con le
mani in tasca in attesa di iniziare. Se poi uno fa un lavoro come il mio, il
ciondolare può concretizzarsi nell’assistere a episodi più o meno edificanti di
vita, comune e non.
Tempo fa,
mentre mi trovavo appunto a ciondolare sul marciapiede esterno della Stazione
Centrale, ho assistito a un tamponamento. Niente di cruento, qualche danno alle
autovetture.
Dall’auto tamponata sono scesi due giovanotti. Alti, testa rasata, maglietta senza maniche con i bicipiti tatuati bene in vista, naturalmente occhiali da sole. Dall’auto dietro, una specie di gigante con il cellulare già all’orecchio, sigaretta in bocca e atteggiamento del tipo: “a mia m’a po’...”.
Dall’auto tamponata sono scesi due giovanotti. Alti, testa rasata, maglietta senza maniche con i bicipiti tatuati bene in vista, naturalmente occhiali da sole. Dall’auto dietro, una specie di gigante con il cellulare già all’orecchio, sigaretta in bocca e atteggiamento del tipo: “a mia m’a po’...”.
Tutti e tre
hanno iniziato a girare intorno alle auto, ignorandosi. Dopo un paio di giri
uno dei due tatuati ha fatto cenno al gigante di spostare l’auto, visto che il
traffico era quasi bloccato; il gigante lo ha bellamente ignorato continuando a
telefonare, al che i due hanno spostato la loro. Terminata la telefonata anche
il gigante si è adeguato. Insomma, c’erano tutti gli elementi per una bella
scazzottata, tant’è che i curiosi, da uno solo che ero io, erano diventati un
bel po’.
Quando ormai
mi sembrava di sentire anche la musica di Per un pugno di dollari in
sottofondo, il gigante mette in tasca il cellulare, esce dal trance e si
rivolge ai due antagonisti con un sorriso, tendendo loro la mano dopo aver
fatto un gesto di disappunto per la sua sbadataggine. I due sorridono, una
pacca sulla spalla e iniziano a discutere normalmente. Mentre guardavo la scena
compiaciuto, mi sono reso conto che intorno a me non c’era più nessuno. Cose
rriggitane.
© 2018 Pasqualino Placanica (Tutti i diritti riservati)
Nessun commento:
Posta un commento
Attenzione. Non saranno pubblicati commenti anonimi di qualsiasi tipo.
Pertanto chiunque voglia commentare e non sia autenticato da Google dovrà dimostrare la propria identità all'amministratore del blog, all'indirizzo email paplaca@libero.it